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L’apprendimento può essere descritto come un cambiamento permanente dei comportamenti basato su esperienze precedenti accumula-te dall’individuo e dalle sue interazioni ambientali. I cambiamenti riguardano comportamenti, cognizioni, usanze. Apprendere vuol dire comprendere ciò che si sta conoscendo e mantenerlo per utilizzarlo al momento opportuno ed in contesti differenti, ma anche imparare attraverso l’esperienza una sequenza comportamentale o immagazzinare delle abitudini. La psicologia ha cercato di rispondere alle questioni sulle modalità di apprendimento; col tempo siamo passati dallo studio degli effetti manifesti (attraverso l’analisi dei cambiamenti sul comportamento degli individui, con lo studio del condizionamento) a cercare di individuare quei meccanismi che implicano dei processi cognitivi nelle interazioni con l’ambiente. Esistono varie forme di apprendimento attraverso le quali il cane può memorizzare una azione che poi potrà decidere di utilizzare a seconda della situazione che gli si presenta al momento. Queste fonti vanno sotto il nome di apprendimento classico, apprendimento operante, apprendimento cognitivo.

L'apprendimento cognitivo deve essere interpretato come un processo organizzativo, attivo ed autoregolato attraverso le interazioni continue con l’ambiente dei soggetti. La forma più importanti di apprendimento cognitivo è l'apprendimento sociale che tramite l'imitazione e l'emulazione (nel primo caso si ripete esattamente la stessa azione, nel secondo caso si arriva allo stesso risultato ma utilizzando comportamenti differenti) può portare a nuovi comportamenti. Questo avviene, ad esempio, quando la madre insegna ai propri figli. In questa forma di apprendimento sono coinvolti i neuroni specchio, un gruppo particolare di neuroni che si attivano quando si osserva qualcuno eseguire una azione. 

La mente del cane si rivela esser complessa almeno quanto quella dell'uomo.

La mente del cane

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